Paolo Salvatelli prova a rilanciare lo speedway

Speedway in Italia

Facebook/@istadanielepanic/ nella foto Ugo Cavalli e Paolo Salvatelli

Paolo Salvatelli prova a rilanciare lo speedway

Non sta attraversando uno dei periodi più brillanti lo speedway in Italia, in cui l’unico impianto sportivo per la pista ovale che può ospitare competizioni ufficiali rimane l’Olimpia Stadio di Terenzano, frazione di Pozzuolo del Friuli in Provincia di Udine.

Nonostante la difficile condizione dello speedway italiano, un ex pilota si sta impegnando tantissimo per organizzare allenamenti nel centro del Paese su una splendida pista da lui creata. Stiamo parlando di Paolo Salvatelli, che insieme a Fabrizio Vesprini, Giovanni Verdenelli, Ugo Cavalli e Bruno Montalbini, facevano parte della comitiva di piloti marchigiani che raggiungevano il nord per gareggiare nel campionato nazionale.

I fan più anziani possono associare lo speedway italiano a una persona: questo è Armando Castagna. Successivamente, per anni, però, gli italiani non hanno avuto lo stesso successo. Uno degli ex piloti, Paolo Salvatelli, sta cercando di promuovere lo speedway nel centro Italia.

Le condizioni dello speedway, in questa nazione amante delle moto, sono lontane dalle aspettative. Armando Castagna a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ha partecipato per cinque volte alla finale del campionato mondiale individuale che si svolgeva in una giornata, e nel 1998 ha partecipato come pilota permanente nella serie dei Grand Prix. Lo Speedway in questo paese è associato a due piste: a Terenzano in Friuli Venezia Giulia e a Lonigo in Veneto, solo che la pista in provincia di Vicenza stanno affrontando dei problemi che la hanno resa inattiva oramai da tre anni.

Negli ultimi anni, entrambe le piste erano le uniche localizzate nel nord Italia. Nella parte centrale della penisola appenninica, a Potenza Picena, comune in provincia di Macerata, a soli 4 chilometri dal mare Adriatico, si trova una pista gestita dall’ex pilota Paolo Salvatelli. Il marchigiano è stato tre volte medagliato nell’individuale tricolore senza mai aggiudicarsi l’oro. Nel 1988 ha conquistato il 9° posto nella finale continentale di Leszno in Polonia e nello stesso anno ha anche rappresentato il club Ipswich Witches nella British League.


La pista Regina Track Racing 

La pista stessa per flat track e speedway, denominata Regina Track Racing, è operativa dal 2005. “Era stata creata perché volevamo allenare i piloti di questa regione. Abbiamo 400 chilometri per arrivare fino a Lonigo e ci mancava un posto per allenarci nelle vicinanze. La pista è lunga 280 metri e larga 10 nei rettilinei e 15 metri nelle curve. In genere la apriamo tutti i fine settimana e visto che nel nostro Paese non nevica ci si può allenare tutto l’anno”, aveva detto Salvatelli in un’intervista al sito polacco WP SportoweFakty.

La pista, che fa parte del complesso che comprende anche la pista di motocross, è utilizzata principalmente dai piloti di Flat Track. È una disciplina molto simile allo speedway, in cui i concorrenti corrono su piste ovali. “Non ci concentriamo sull’organizzazione di eventi internazionali come poteva essere a Lonigo e come stanno facendo a Terenzano. La nostra pista è dedicata alle competizioni locali e agli allenamenti giovanili. Al momento abbiamo molti piloti di flat track in Italia e meno speedway”, ha spiegato Paolo Salvatelli.

Lo speedway italiano è concentrato nel nord Italia. “Nella mia regione, le Marche, c’è principalmente la cultura del motocross, la passione per lo speedway è molto maggiore nel Veneto e concentrata a Terenzano. Nel resto d’Italia lo speedway non è nemmeno considerato una disciplina sportiva. Credo che la moda per lo speedway tornerà un giorno. Abbiamo già avuto successi con Armando Castagna, Andrea Maida, Valentino Furlanetto Armando Dal Chiele e Massimo Mora, ma sarà dura una ripresa in breve tempo a causa del numero ridotto di piste. Tutto è concentrato su Terenzano”, ha ammesso l’ex pilota di speedway italiano.

“Spero che a Lonigo venga riaperto l’impianto, perché vedo nero il futuro dello speedway italiano, se una sola città può organizzare gare di campionato nazionale e a livello internazionale. Abbiamo anche altre piste per l’allenamento oltre alla nostra, ci sono a Badia Calavena e Orte, che si trova più vicino a Roma, ma secondo me non è il massimo per l’allenamento nello speedway”, ha concluso Paolo Salvatelli.